MUSEO D'ARTE SACRA
Nella prima sala sono esposti tre preziosi codici miniati e oggetti appartenenti al corredo liturgico della chiesa, tra i quali emerge per bellezza e qualità una Croce processionale in argento sbalzato e cesellato, realizzata intorno al 1552 da Pietro di M. Spigliati, della bottega dell’orafo fiorentino Benvenuto Cellini. Sempre di alta oreficeria il Reliquiario del Sacro Latte, realizzato nel 1639 e rinnovato nel 1709 da Massimiliano Soldani Benzi, architetto, scultore e celebre medaglista della corte granducale nonché progettista della Collegiata, sorretto da una portantina in legno dorato. Alle pareti due affreschi staccati dalla vicina chiesa di Cennano: una Madonna in trono con Bambino e Santi riferita a Luberto da Montevarchi (XV-XVI sec.), allievo del Perugino, e un grande frammento della “Madonna del Libro“.
La seconda sala può essere a buon titolo definita sala delle robbiane dove vi sono esposte opere realizzate in terracotta invetriata. Fra queste la Coppia di stemmi di Montevarchi sorretti da putti e il fregio con la storia della reliquia del Latte, in origine collocato sulla facciata della chiesa, poi asportato alla fine del XIX secolo. Il Tempietto Robbiano, capolavoro della fine del XV secolo, interamente decorato dalle ceramiche invetriate di Andrea Della Robbia, in foggia di baldacchino, fu commissionato dalla Fraternita, che incaricò della decorazione i Della Robbia. Sul fronte dell’altare è raffigurato Cristo che si erge dal sepolcro, con la Madonna e S. Giovanni Evangelista in adorazione; al di sopra è una predella con angeli che indicano una grata, da dove era possibile vedere la reliquia del Sacro Latte.
La Reliqua del Sacro Latte della Madonna, che la credenza ritiene essere una goccia di latte cristallizzata caduta dalle labbra di Gesù bambino durante la fuga in Egitto, venne donata a il Conte Guido Guerra, feudatario di Montevarchi, da Carlo d’Angiò come compenso per aver contribuito in modo determinante alla vittoria del re durante la battaglia di Benevento nel 1266.
Paliotto – Corridoio
Datazione: primo quarto del XVII sec.
Tecnica e Materiali: velluto cesellato in seta operato a un corpo a una trama lanciata in argento
Manifattura: fiorentina
Dimensioni: 119 cm. x 142 cm.
Il modulo decorativo di questo paliotto, il rivestimento della parte anteriore della mensa dell’altare, eseguito con la preziosa tecnica del velluto cesellato su fondo laminato, è documentato dalla nota testimonianza iconografica costituita dalla pianeta indossata da san Filippo Neri nel noto dipinto di Orazio Fidani “La visione di san Filippo Neri”.
Busto reliquiario – Prima sala
Datazione: datato 1593
Tecnica e Materiali: argento sbalzato, cesellato e inciso; rame dorato
Dimensioni: 50 cm. x 40 cm.
Autore: Simone Pignoni (doc. 1593-1614)
Il reliquiario, raffigurante una delle vergini compagne di Sant’Orsola, fu realizzato su commissione degli Operai della Fraternita del Latte. La giovinetta è raffigurata con veste e mantello fermato sul davanti da un ovale con il monogramma bernardiniano e presenta, in corrispondenza della calotta cranica, un coperchio: all’interno alcuni frammenti ossei ivi conservati.
Coppa reliquiario – Prima sala
Datazione: prima metà del XVI sec.
Tecnica e Materiali: argento dorato, sbalzato, cesellato, bulinato e inciso
Manifattura: tedesca
Dimensioni: 22 cm. x 11 cm.
La coppa, di fine manifattura tedesca, è in argento dorato e costituisce una delle suppellettili più preziose del Museo della Collegiata di Montevarchi.
Pianeta – Prima sala – Vetrina dei paramenti liturgici
Datazione: 1740 ca.
Tecnica e Materiali: lampasso lanciato e broccato in seta e oro
Manifattura: italiana
Dimensioni: 115 cm. x 66 cm.
Il motivo decorativo suggerisce lo svolgersi di due tronchi percorsi da peonie, dalie, iris e campanule, ornate da un rigoglioso fogliame. All’interno delle anse si dispone un’inflorescenza isolata. Il modulo decorativo, l’affermarsi della linea ondulata e la caratterizzazione del fogliame frastagliato, richiamano allo stile cosiddetto “lussureggiante”.
Tempietto – Seconda sala
Datazione: 1490-1499
Tecnica e Materiali: terracotta invetriata
Dimensioni: angeli: 200 cm. x 60 cm.; santi: 180 cm. x 84 cm.
Autore: Andrea della Robbia (Firenze 1435 – 1528). Ricostruzione Secchi-Maetzke 1970
Il Tempietto era il fulcro della Cappella di Santa Maria del Latte, originariamente costituita da un altare addossato alla controfacciata destra della chiesa e protetto da un alto baldacchino; in un piccolo vano retrostante, popolarmente detto “Stanzino delle Reliquie”, si conservava il Sacro Latte. La ricomposizione attuale del Tempietto è dovuta ai restauri del 1970 che riprodussero fedelmente la struttura architettonica originaria.
Stemma con putti alati – Seconda sala
Datazione: 1495-1500
Tecnica e Materiali: terracotta invetriata
Dimensioni: 71.5 cm. x 55 cm.
Autore: Andrea della Robbia (Firenze 1435 – 1528)
La collocazione originaria di questo stemma, opera di Andrea della Robbia, doveva essere la facciata principale della Collegiata di S. Lorenzo. Esso raffigura l’emblema della città di Montevarchi.